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WARNING DELL'AMERICAN COLLEGE SULLA COLONSCOPIA VIRTUALE

Un articolo, intitolato “The adenoma miss rate at optical colonoscopy using virtual colonoscopy as a separate reference standard” è apparso sul numero del 7 settembre degli Annals of Internal Medicine. L’articolo è scritto da Pickhardt ed al, gli stessi radiologi che hanno pubblicato sul New England Journal of Medicine l’articolo che ha dimostrato eccellenti risultati nell’uso della colonscopia virtuale. In questo articolo gli autori hanno studiato 1233 adulti asintomatici usando la colonscopia endoscopica e quella virtuale. L’obbiettivo dello studio era di valutare la frequenza e le caratteristiche delle neoformazioni coliche che non sono osservate dalla colonscopia endoscopica, usando come riferimento la colonscopia virtuale e gli autori ne hanno osservati ben 511 concludendo che la colonscopia ottica può non osservare il 10.8% dei polipi di dimensioni superiori a 0.6 cm, di solito situati dietro una plica o vicino all’ano ed il 12% di quelli di dimensioni superiori a 10 mm, perdcentuali più elevate di quanto in passato ritenuto.La preoccupazione di Rex e dell’ACG è che questo articolo possa accendere il dibattito sul valore della colonscopia endoscopica e che i pazienti possano chiedere chiarimenti ai gastroenterologi. L’ACG ha risposto pubblicando su USA Today una comunicazione nella quale ribadisce che la sola indagine utile per diminuire il rischio di cancro del colon è la colonscopia endoscopica eseguita da medici esperti perché evita le radiazioni e permette in un tempo solo la diagnosi e la terapia. (polipectomia). L’ACG sottolinea che non è certo che i risultati di Pickhardt possono essere ripetuti anche da altri radiologi e su altre popolazione perché tutti i lavori finora pubblicati sull’uso della colonscopia virtuale hanno dato risultati molto meno soddisfacenti. Chi necessita di ulteriori informazioni può rivolgersi a info@acg.gi.org.