Area Editoriale
Schema riassuntivo elaborato dalla Commissione AIGO-IBD:
1) Statements generali su osteoporosi e IBD
- L’osteomalacia e il deficit di vitamina D sono rari nei pazienti con IBD e non sono una causa importante di riduzione della densità ossea (livello B)
- Le IBD di per sé hanno soltanto un modesto effetto sulla densità ossea (riduzione dello Z score di circa 0.5) (livello A)
- La prevalenza di osteoporosi è circa del 15% ma aumenta con l’aumentare dell’età (livello A)
- Al momento della diagnosi la prevalenza di osteopenia è bassa e la perdita di massa ossea col tempo è simile a quella attesa (livello B)
- La densitometria tramite DEXA è un indice di riduzione di massa ossea e del rischio di fratture, ma non il solo e va utilizzato in combinazione con altre variabili (livello D)
- Il rischio di osteoporosi è simile nei maschi e nelle femmine (livello A)
- Il rischio di osteoporosi è simile in malattia di Crohn e colite ulcerosa (livello B)
- Il maggior fattore di rischio di osteoporosi è l’utilizzo di steroidi (livello A), ma gli effetti della terapia steroidea e della attività di malattia sono difficilmente distinguibili
- I markers biochimici non correlano con la densitometria ossea e non sono utilizzabili nella pratica clinica (livello B)
- Il confezionamento di pouch ileoanale nei pazienti con colite ulcerosa può associarsi ad un miglioramento della densità ossea (livello C)
- La ecografia calcaneale non è ancora del tutto valicata ma può aiutare a selezionare i pazienti da sottoporre a DEXA (livello B)
- Nei pazienti pediatrici i risultati della DEXA vano corretti in base all’età ossea per non rischiare di sottostimare la densità ossea (livello B)
- L’incidenza globale di fratture è circa 1/100 all’anno ma è maggiore nei pazienti con età > 60 anni (livello A)
- Il rischio di fratture è del 40% superiore quello della popolazione generale e aumenta con l’età (livello A)
- Il rischio di fratture è simile in malattia di Crohn e colite ulcerosa (livello A)
- Il rischio di fratture è simile in maschi e femmine (livello A)
2) Statements sul trattamento dell’osteoporosi nei pazienti con IBD
- Tutti i pazienti devono essere incoraggiati a modificare lo stile di vita (esercizio, astensione dal fumo, moderare l’introito di alcool) e ad assumere supplementi di calcio e vitamina D (livello D)
- La DEXA deve essere eseguita selettivamente dopo valutazione globale dei fattori di rischio (livello D)
- La calcemia deve essere valutata alla diagnosi. In presenza di fratture patologiche vanno ricercate altre cause mediante esecuzione di emocromo fosfatasi alcalina calcemia creatinina, dosaggio sierico della vitamina D, elettroforesi e testosterone (nei maschi) (livello D)
- La determinazione del paratormone è indicata solo in presenza di alterazione dei livelli di calcio sierici o urinari (livello D)
- Mantenere il dosaggio dello steroide al minimo necessario considerando il ricorso ad immunosoppressori nei pazienti dipendenti (livello D in IBD, livello A sul rischio di fratture in generale)
- Nei pazienti considerati ad alto rischio e in quelli con osteoporosi documentata vanno prescritti supplementi di calcio (1,5 gr/die dopo i 50 anni e comunque nelle donne in menopausa , 1 gr/die negli altri casi) e vitamina D (400-800 UI/die) (livello D in IBD, livello B sul rischio di fratture)
- La terapia sostitutiva ormonale con estrogeni è approvata dalla FDA per la prevenzione dell’osteoporosi nelle donne in menopausa e nelle donne in età fertile affette da ipogonadismo, ma il suo utilizzo va considerato dopo attenta valutazione di rischi e benefici (livello D in IBD, livello A sul rischio di fratture nelle donne in menopausa)
- E’ stato recentemente approvato l’utilizzo di un modulatore dell’effetto del recettore per gli estrogeni (SERM), ma il suo utilizzo va considerato di concerto con uno specialista in patologia ossea (livello D in IBD, livello A sul rischio di fratture)
- Il testosterone va utilizzato nei maschi con ipogonadismo (livello D)
- I bifosfonati sono approvati dalla FDA nei pazienti con osteoporosi documentata, nei pazienti con fratture atraumatiche e nei pazienti che necessitano di più di tre mesi di trattamento con corticosteroidi (livello D in IBD, livello A sul rischio di fratture)
- La calcitonina (nasale o sottocutanea) può essere considerata in caso di inefficacia o intolleranza agli altri trattamenti (livello B sul rischio di fratture nelle donne in menopausa)
- Il fluoro non è raccomandato (livello D in IBD; nessuna documentazione di una riduzione del rischio di fratture nelle donne in menopausa)
Livello A : Evidenza omogenea derivante da multipli studi randomizzati o di coorte ben disegnati e controllati, tutti coinvolgenti un numero di pazienti tale da garantire una sufficiente potenza statistica
Livello B : Evidenza derivante da almeno uno trial clinico ben disegnato e di grandi dimensioni, randomizzati o non randomizzati, da studi analitici di coorte o caso-controllo o meta-analisi ben eseguite
Livello C: Evidenza basata sull’esperienza clinica, studi descrittivi o rapporti di comitati di esperti
Livello D : Not rated
Adattato da Standardized Guidelines of the Practice Guideline Committee of the American Association for The Study of Liver Diseases. Heathcote EJ et al Hepatology 2000;31:1005–1013.
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