Area Editoriale
Questo è il quarto trial clinico randomizzato disponibile in letteratura sull’efficacia del trapianto fecale nella rettocolite ulcerosa.
In questo studio di Constello et al. 73 pazienti adulti affetti da RCU lieve-moderata sono stati randomizzati a ricevere trapianto fecale da donatore (dFMT; n = 38 pazienti) o autologo (aFMT, n = 35 pazienti), somministrati prima mediante colonscopia e seguiti da 2 ulteriori dosi come clisma in un periodo di 7 giorni.
Le feci da donatore sono state ottenute da 3-4 donatori altamente screenati e preparate in condizioni di anaerobiosi. Questa modalità di preparazione è stata scelta dagli autori poiché, essendo la maggior parte delle specie presenti nel microbioma del colon degli anarobi obbligati, l’esposizione all’ossigeno in corso di preparazione potrebbe avere un’influenza, eliminando magari proprio le specie microbiche responsabili del controllo dell’infiammazione nella RCU.
Il trattamento è stato ben tollerato e a 8 settimane, il 32% (12 su 38 pazienti) che avevano ricevuto dFMT aveva raggiunto
l’outcome primario della remissione priva di steroidi in confronto al 9% (3 su 35 pazienti) che aveva ricevuto aFMT.
Inoltre, il 55% (21 su 38 pazienti) dei pazienti trattati con dFMT aveva raggiunto l'outcome secondario della risposta clinica a 8 settimane, rispetto al 23% (8 su 35 pazienti) dei pazienti trattati con aFMT.
Tra i pazienti che avevano raggiunto la remissione a 8 settimane, il 42% (5 su 12 pazienti) manteneva la remissione a 12 mesi.
Ad oggi gli effetti a lungo termine della manipolazione del microbioma sono sconosciuti, così come lo sono i rischi teorici di manifestazioni immunomediate o di trasmissione di infezioni attraverso le feci dei donatori.
Vi è quindi necessità di ulteriori e più ampie sperimentazioni multicentriche per rispondere ad interrogativi su quale siano le migliori modalità di trapianto fecale, per chiarirne i meccanismi di azione, la durata dell’effetto e per valutare la safety di tale procedura emergente.