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Gastropack: ridurre le liste di attesa si può

Il modello di accesso alla specialistica ambulatoriale Gastropack attivato presso l’AUSL Bologna e fondato sulla relazione diretta tra il medico di medicina generale e lo specialista gastroenterologo, si è rivelato un sistema virtuoso nel quale si riduce la domanda di prestazioni e di conseguenza le liste di attesa.  

Il Servizio Sanitario Nazionale è fortemente sotto pressione a causa dell’aumento della domanda di prestazioni specialistiche con rischio di inappropriatezza, lunghe liste di attesa e impatto sulla sostenibilità del sistema. 

Il progetto Gastropack è un nuovo modello organizzativo di accesso alla specialistica ambulatoriale gastroenterologica basato sulla relazione diretta tra il medico curante e specialista gastroenterologo per assistiti con problematiche dell'apparato digerente, in cui viene annullata l’interfaccia amministrativa (CUP). La relazione interdisciplinare tra i professionisti coinvolti prevede un contatto preliminare in cui vengono analizzati i bisogni assistenziali del singolo e affrontati in un percorso di presa in carico dell’assistito fino alla diagnosi.

“Da un punto di vista pratico i percorsi Gastropack sono "pacchetti" formati variabilmente da un insieme di prestazioni diagnostiche (visite, esami strumentali) di primo livello gastroenterologico” afferma il Dottor Vincenzo Cennamo Direttore della Gastroenterologia ed Endoscopia Interventistica dell’Azienda USL di Bologna, membro di AIGO e ideatore del modello Gastropack.

L’accesso ai Gastropack è diretto, in quanto il medico di famiglia contatta direttamente il gastroenterologo o telefonicamente o attraverso una piattaforma digitale segnalando l'utente e discutendo il caso clinico. Qualora siano necessari più esami specialistici, è possibile effettuarli in un solo accesso, con vantaggi sia sui tempi d’attesa sia sulla qualità percepita dal cittadino”.

Dati rilevati tra il 2016 e il 2020 presso l’AUSL Bologna dimostrano che il modello di accesso alla specialistica ambulatoriale Gastropack è in grado di ridurre la richiesta di prestazioni strumentali gastroenterologiche rispetto a percorsi tradizionali che prevedono prenotazioni al CUP.

Il modello è stato infatti sperimentato su 14.468 pazienti residenti presso Distretto dell’Appennino Bolognese, 8150 dei quali hanno scelto di essere gestiti attraverso percorsi tradizionali “open access” (OAS) con accesso da CUP (Centro Unico Prenotazioni), mentre 6318 hanno aderito al modello Gastropack.   

Analizzando i dati disponibili tra il 2016 e il 2020 si osserva che su un totale di 29.696 prestazioni mediche erogate, il numero degli esami strumentali sia significativamente più alto nel gruppo che ha scelto il sistema OAS, 66% contro il 43% dei pazienti gestiti con Gastropack. Tra i primi si rileva inoltre un tasso significativamente più alto di esame ripetuto sullo stesso paziente (20% contro 8% Gastropack)

Sono state inoltre analizzate le differenze nei volumi richiesti di prestazioni specialistiche gastroenterologiche tra i distretti dell’AUSL di Bologna e il Distretto Appennino ove si è registrata, contrariamente agli altri, una riduzione della domanda. 

In conclusione, Il Gastropack è un modello di pianificazione condivisa tra medico curante e specialista di un percorso gastroenterologico basato sul caso clinico. Un approccio multidisciplinare guidato da criteri di appropriatezza, che valorizza la sanità del territorio. Il Gastropack ha dimostrato di essere efficace nel ridurre la ripetizione non giustificata di prestazioni strumentali. Inoltre, si dimostra come un sistema virtuoso nel quale si riduce la domanda di prestazioni, verosimilmente riducendo la quota inappropriata.