News
di Lorenzo Zacchetti
Il 28 febbraio è la Giornata delle Malattie Rare, seguita il 1 marzo dalla Giornata dell’Insufficienza Intestinale Cronica Benigna (IICB).
In vista di questo doppio e importante appuntamento, affaritaliani.it ha incontrato la Dott.sa Maria Cappello, Dirigente Medico presso il Policlinico di Palermo, per fare il punto sia sulle patologie, che sulle interessanti possibilità terapeutiche connesse alla recente introduzione del farmaco Teduglutide.
Il punto di vista della Dott.sa Maria Cappello, responsabile dell’Ambulatorio dedicato alle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali dell’Unità Operativa di Gastroenterologia ed Epatologia, è particolarmente importante anche in ragione del fatto che il centro è il punto di riferimento per la Gastroenterologia in Sicilia.
“È anche l’unico ad essere stato autorizzato come centro prescrittore della Teduglutide”, ci spiega. “Questo anche in ragione della nostra esperienza con una paziente trattata con questo farmaco, la quale ha avuto un ottimo miglioramento delle sue condizioni cliniche, con recupero del peso corporeo”.
“L’impiego della Teduglutide in pazienti affetti da Insufficienza Intestinale Cronica Benigna (IICB) consente di svezzarli dalla nutrizione parentelare”, continua la Dott.sa Cappello. “Quest’ultima è di fondamentale importanza, perché consente la sopravvivenza, ma spesso comporta delle grosse complicanze per via dell’accesso del catetere venoso, che può comportare infezioni anche letali. Inoltre, in questo genere di pazienti spesso si riscontrano complicanze metaboliche, nonché l’insorgenza di malattie epatiche e calcoli biliari o renali”.
“E' comunque un trattamento che comporta la necessità di un costante e impegnativo monitoraggio. Questo farmaco viene somministrato giornalmente per via sottocutanea ed aumenta la superficie assorbente dell’intestino, migliorando l’assorbimento delle sostanze nutritive. Mediamente, consente di ridurre del 20% la nutrizione parentelare, il che è già un ottimo risultato, ma in alcuni casi si arriva persino allo svezzamento totale del paziente”,
Un nuovo approccio terapeutico può quindi migliorare in modo molto significativo la qualità della vita di questa categoria di pazienti, che oltretutto hanno il grosso problema del mancato riconoscimento nei LEA dell’Insufficienza Intestinale Cronica Benigna (IICB) come patologia rara.
“Questo comporta davvero delle grandi difficoltà”, spiega la Dott.sa Cappello. “Sebbene grazie ai servizi territoriali di assistenza domiciliare il paziente abbia l’accesso alle sacche per la nutrizione parentelare e all’assistenza per i cateteri venosi, rimangono a suo carico suo sia il monitoraggio di cui parlavamo in precedenza, sia la terapia di supporto, che oltretutto vene eseguita con farmaci che in molti casi sono in fascia C, ovvero completamente a carico del paziente. Questo, trattandosi di una malattia cronica, è un peso veramente gravoso. La Teduglutide invece è in classe H, quindi i costi vengono coperti dal Sistema Sanitario Nazionale”.
SCHEDA - CHI E' MARIA CAPPELLO
Laureata nel 1985, specializzata in Medicina Interna nel 1990 e in Gastroenterologia nel 1994, ha completato la sua formazione scientifica nel Regno Unito frequentando negli anni 1989-90 come research fellow la Gastroenterology Unit del John Radcliffe Hospital di Oxford (UK) dove si è occupata di immunologia intestinale. Dal 1998 è Dirigente Medico presso il Policlinico di Palermo, dal 2003 è responsabile dell’Ambulatorio dedicato alle IBD dell’UOC di Gastroenterologia ed Epatologia, riconosciuto centro HUB della Rete Regione Sicilia per le Terapie Biologiche. Ha in follow-up circa 900 pazienti, di cui 130 in terapia con farmaci biologici. E’ membro attivo delle seguenti società scientifiche: AIGO (membro della Commissione Nazionale IBD da 4 anni, attuale segretario regionale), SIGE (componente Consiglio Direttivo Regionale 2012-2014), Ig-IBD (contributing expert nella stesura delle linee guida sull’uso dei biologici, di steroidi ed immunosoppressori, sulla safety), ECCO. E’ stata relatore a numerosi corsi e congressi nazionali ed internazionali ed è autore di numerose pubblicazioni scientifiche nel campo delle IBD.