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La Terapia farmacologica delle malattie infiammatorie immuno-mediate

2° Congresso Nazionale 

Bologna Royal Hotel Carlton 12-13 aprile 2018

Per il Congresso sono previste nr. 5 borse di studio per la partecipazione di giovani soci AIGO. La borsa di studio comprende l'iscrizione al congresso, il pernottamento in camera doppia in hotel a 3 stelle e il viaggio in treno (2° classe).

Razionale

Le malattie infiammatorie immuno-mediate (IMID) comprendono un gruppo di patologie croniche caratterizzate da meccanismi patogenetici di natura immunitaria. Da un punto di vista clinico-epidemiologico, le malattie più frequenti in questo ambito comprendono l’artrite reumatoide, le spondiloartropatie, l’artrite psoriasica, la psoriasi, la malattia di Crohn, la colite ulcerosa e la sclerosi multipla. Ad oggi, si ritiene che alla classe delle IMID appartenga un numero molto elevato di entità nosologiche, molte delle quali rare o orfane di terapia. La maggior parte delle IMID colpisce giovani adulti, con conseguenze negative molto gravi sulla qualità di vita e sui costi socio-sanitari. Sebbene queste patologie si manifestino con quadri clinici eterogenei, numerose evidenze hanno dimostrato che esse dipendono da meccanismi patogenetici comuni. Gli agenti eziologici responsabili delle IMID non sono attualmente noti.

Tuttavia è stato accertato che queste patologie dipendono da alterazioni dei meccanismi regolatori del sistema immunitario che, a sua volta, determina una iper-espressione e iper-attivazione di citochine pro-infiammatorie, molecole di adesione, chemochine, etc., con conseguente mantenimento di uno stato infiammatorio cronico, che promuove una progressiva distruzione e rimodellamento patologico dei tessuti colpiti.

La terapia delle IMID si basa comunemente su farmaci anti-infiammatori e immunosoppressori tradizionali, che spesso non sono soddisfacenti in termini di efficacia o sicurezza di impiego. Per questa ragione sono stati introdotti nell’uso clinico farmaci biotecnologici (anticorpi monoclonali o proteine di fusione), in grado di legare selettivamente bersagli molecolari specifici (mediatori o recettori rilevanti del sistema immunitario), con conseguente neutralizzazione delle loro azioni pro-infiammatorie. Nell’arco di oltre due decadi i farmaci biotecnologici hanno rivoluzionato la terapia medica delle IMID, dimostrandosi in grado di promuovere e mantenere la loro remissione in un’ampia proporzione di pazienti affetti da forme gravi, non responsive ai trattamenti convenzionali.
I successi ottenuti con i primi farmaci biotecnologici, in grado di neutralizzare il TNF (una citochina pro-infiammatoria ad azione pleiotropica in vari sistemi organici) hanno incoraggiato lo sviluppo di nuove molecole, caratterizzate da meccanismi di azione innovativi. Questo processo è stato stimolato dall’ampliamento delle conoscenze sulla immunopatogenesi delle IMID, che hanno permesso di approfondire i profili di risposta immunitaria T-helper (Th) 1 e 2, ma anche di caratterizzare nuovi profili (Th-9, Th-17, Th-22, etc.), e di identificare, quali nuovi bersagli farmacologici, i sistemi citochinici associati a tali profili, tra i quali, soprattutto, IL-6, IL-12, IL-17 e IL-23. Queste conoscenze, non solo hanno promosso lo sviluppo di nuovi farmaci, ma hanno aperto interessanti prospettive per il loro impiego anche in altre patologie, nelle quali il sistema immunitario svolge un ruolo fisiopatologico dominante, come nel caso della dermatite atopica.

Più di recente, il panorama terapeutico delle IMID si è arricchito di piccole molecole di sintesi, di origine non biotecnologica, in grado di modulare funzioni enzimatiche, quali PDE4 e JAK, che svolgono ruoli significativi nella regolazione delle funzioni immunitarie e della fisiopatologia di varie malattie immuno-mediate. Negli ultimi anni, le frontiere più avanzate della ricerca sui meccanismi eziopatogenetici delle malattie infiammatorie croniche stanno esplorando una nuova interessante ipotesi, secondo la quale il primum movens alla base della reazione immunitaria abnorme e persistente, che caratterizza le IMID, sarebbe rappresentato da anomalie dell’interazione tra microbiota e barriera mucosa a livello del sistema gastrointestinale. Questa ipotesi, sostenuta da numerose evidenze precliniche e cliniche, sta stimolando la ricerca di nuove modalità terapeutiche basate sulla modulazione della composizione del microbiota enterico per mezzo di antibiotici, probiotici e prebiotici.

Il crescente numero di farmaci, biotecnologici e non, che sono approvati per il trattamento delle IMID sta sollevando importanti discussioni, incentrate soprattutto su varie tematiche: 1) le differenze tra i profili di beneficio/rischio associati ai diversi farmaci nella pratica clinica; 2) i criteri di scelta dei farmaci approvati per la stessa indicazione terapeutica nei singoli pazienti; 3) la gestione terapeutica della malattia nella fase di remissione; 4) la sicurezza di impiego a lungo termine; 5) i meccanismi e la rilevanza clinica dell’immunogenicità dei farmaci biotecnologici. Questi aspetti critici sostengono l’importanza crescente degli studi di real world evidence, nonché degli studi sulle migliori strategie per l’induzione della remissione, sulle terapie di mantenimento basate sulle strategie treat-to-target, e sulla rilevanza dell’osservazione post-marketing dell’efficacia e degli eventi avversi.

La scadenza della copertura brevettuale di alcuni farmaci biotecnologici anti-TNF originali, utilizzati per la terapia delle IMID, ha stimolato lo sviluppo dei rispettivi prodotti biosimilari. Alcuni di questi, approvati dall’autorità regolatoria europea introdotti da qualche tempo nella pratica clinica, stanno sollevando problematiche e dibattiti a vari livelli, con particolare riguardo per le indicazioni terapeutiche estrapolate, l’intercambiabilità tra biosimilare e prodotto originatore, i criteri di scelta per il trattamento dei pazienti naïve, l’opportunità di operare uno switch da originatore a biosimilare nei pazienti in terapia stabile con il prodotto originatore, la nomenclatura, l’osservazione postmarketing e la tracciabilità.

Le argomentazioni sopra esposte sostengono l’utilità e l’interesse di organizzare un evento congressuale, di livello nazionale, con l’obiettivo di porre a confronto le opinioni dei maggiori esperti sullo stato dell’arte della farmacologia, dell’efficacia terapeutica e della sicurezza di impiego dei farmaci utilizzati per la terapia delle IMID. L’evento, intitolato “La Terapia Farmacologica delle Malattie Infiammatorie Immuno-Mediate”, si terrà a Bologna nel 2018, il 12 e 13 aprile.